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★ Raimondo, Annibale [1505-1590?]. Discorso// de Annibale// Raimondo Veronese.// Nel qvale chiaramente si conosce la viva et// uera cagione, che ha generato le fiere infermità che tanto hanno mo//lestato l’anno 1575 & tanto il 76 acerbamente mole//stano il Popolo de l’invittissima Città di// Vinetia.// Indirizzato à tutti quelli che non sono idioti delle cose Naturali, degli Acci//denti, & che molto intendono la prattica della città di Vinetia. In Padoa. M.D.LXXVI (1576).

In 4° (22 cm), A-B4 [ma A1 e non A2] C2, cc. [10]. Il verso della prima carta è bianco. Incisione che riproduce Cassiopea al frontespizio. Incisione a piena pagina di Cassiopea in C2 recto. Il verso di C2 è bianco. Carattere corsivo.

Per le brevi note biografiche sull’Autore, vedi la scheda n. 6500.

Fin quasi alla fine di questa breve opera di una delle mie personali passioni quale è Annibale Raimondo, non compare alcun riferimento alla disciplina astrologica: tanto è vero che avevo pensato di eliminare la plaquette dalla bibliografia. In effetti, l’opera tratta fino pressochè alla sua conclusione di un malanno che colpì la popolazione veneziana tra il maggio 1575 e buona parte di quello successivo. Raimondo racconta di aver sempre sostenuto che la causa di questa pestilenza doveva identificarsi nella tempesta del giorno 11 ottobre 1574 e nella conseguente “acqua alta”, che aveva invaso i pozzi di acqua potabile. Raimondo però dice che quella miscela di acqua salata con acqua dolce aveva sì provocato tanti morti, ma non perché si trattasse di vera e propria peste, bensì a causa dell’abbandono cui erano stati destinati i poveri, costretti a bere per mesi quell’acqua malsana e, successivamente, a causa dell’errore dei medici, che avevano interpretato quelle morti come un’epidemia di peste. Le morti, invece, dovevano essere attribuite a “petecchie domestiche”, gravi sì per le persone deboli, per le donne e per i poveri, ma non incurabili. Tuttavia, osserva Raimondo, la paura che si trattasse di peste, la povertà e la mancanza di assistenza medica e sociale, avevano prodotto un risultato, sul piano della mortalità, molto più drammatico. A questi dati doveva aggiungersi il Lazzaretto, in sé produttivo di morte per le condizioni in cui vi versavano i ricoverati. Fin qui, dunque, nulla che abbia a che fare con l’astrologia, che compare invece quando Raimondo discorre polemicamente delle cause della peste, quella vera. Alle cause per così dire naturali (quelle derivanti dalla qualità dell’aria e dell’acqua e quelle conseguenti ai terremoti), egli aggiunge infatti la cagione delle Costellationi, sul rilievo che “Non si può negare da persona alcuna, che i Corpi Superiori non siano patroni, & dominatori de i corpi inferiori di questo nostro basso mondo”. Ebbene, Raimondo afferma che nel 1575-1576 nessun aspetto celeste “habbia potuto anticipare la natura maligna de le infermità che del 75 sono state, & che nella Città del 76 sono in colmo di tribulationi”. Queste conclusioni Raimondo trae “uerso il fin di Maggio 1576”. Subisce poi una serie di critiche, perché gli viene contestato che a Trento, Milano, Padova e Mantova ci sono state pestilenze autentiche e che queste ultime sono state caratterizzate dalla congiunzione di Marte e Saturno; reagisce nell’Apologia scritta il 15 settembre 1576 (occupa le carte da B4 verso a C1 verso) affermando da un lato che egli usava pubblicare i suoi libri a sue proprie spese (argomento per la verità debolissimo), e, dall’altro, che quelle città erano collocate sotto il Segno del Capricorno, diverso da quello cui era sottoposta Venezia.

A quest’opera replicò nello stesso 1576 il medico Antonio Glisenti con una Risposta (vedi la scheda n. 3132); Faustino Bucelleni (scheda n. 1213 bis) prese invece in giro Raimondo per quel che aveva scritto.

Esemplari: Bibl. Santuario di Nostra Signora di Oropa; Bibl. Naz. Marciana, Venezia; Bibl. Apostolica Vaticana; Bibl. Angelica, Roma; Bibl. Municipale Metz; Herzog August Bibliothek, Wolfenbüttel; Bibl. Interuniversitaire Sainte Genevieve, Paris (esemplare con cc. [10], l’ultima delle quali mancante in tutti gli altri esemplari presenti nelle bibloteche online); University of California, San Francisco; The National Library of Medicine of the USA.